La Psicoterapia di gruppo

La psicoterapia psicoanalitica di gruppo offre al paziente l’opportunità di scoprire come funziona nelle situazioni di gruppo, che ruoli gioca, che fantasie ed aspettative inconsce ha nei confronti dei gruppi e degli individui e gli ostacoli che incontra nel rapportarsi agli altri nel lavoro o a casa. Inizialmente il paziente può mostrarsi diffidente o spaventato dalla prospettiva di un contesto gruppale. Molto intense sono la vergogna e la paura di non essere in grado di comunicare in presenza di altri. Al contrario il gruppo rappresenta un’occasione unica per sperimentarsi in un contesto relazionale.

Il gruppo come sistema composito integrato dalle distinte dinamiche, personalità e storie di vita dei componenti che sinergicamente contribuiscono alla sua costituzione, permette la rappresentazione esterna e la drammatizzazione della “gruppalità” interna di ciascuno, che può così dare espressione a parti della sua personalità in conflitto, consentendo l’emergere dello spaccato profondo della vita affettiva di ogni singolo partecipante.

Il gruppo permette di uscire da un isolamento alienante e sono proprio i pazienti che più temono questa dimensione ad averne bisogno. La dimensione gruppale può infatti alleggerire l’ansia, facilitando funzioni trasformative e dando vita a esperienze tollerabili e non intrusive, nel rispetto di aspetti di sé precocemente esiliati. Il gruppo consente di sentirsi meno alieni rendendo comuni alcuni sintomi o problemi che precedentemente il paziente poteva ritenere di avere lui solo e consente inoltre, aiutando gli altri partecipanti (perchè dal di fuori ognuno di noi sa trovare con facilità le soluzioni che chi è immerso in un problema non può vedere) ad accrescere la propria autostima.

Il gruppo, quindi, presenta delle peculiari caratteristiche che facilitano lo sviluppo di relazioni, la nascita di legami identificativi, la creazione di una cultura comune e potenti meccanismi trasformativi; infatti, non è la semplice somma degli individui che lo compongono, in quanto al suo interno operano delle dinamiche che creano un effetto moltiplicatore delle energie umane in esso presente. Il gruppo è, infatti, al tempo stesso, sia un contenitore, sia un’esperienza.

L’elaborazione delle vicende individuali avviene in relazione a quanto accade nel gruppo e ai fenomeni che nello stesso si manifestano, pertanto ogni evoluzione e crescita personale diviene un elemento utile e potenzialmente trasformativo per tutti.

Presupposto teorico della gruppoanalisi è che gli accadimenti psichici non avvengono solo come fatto interno agli individui e al loro mondo, ma soprattutto nello spazio relazionale esistente fra loro. (Lo Verso G. 1994) La terapia di gruppo infatti non si basa unicamente sulla relazione tra terapeuta-gruppo ma prende in esame il gruppo familiare, il gruppo di lavoro, il gruppo di amici, il gruppo allargato della società che ogni paziente ha interiorizzato dentro di se.

Nella psicoterapia di gruppo la relazione è stabilita direttamente con “l’alterità” cioè con il “gruppo. Lo “spazio” del gruppo da la possibilità ai partecipanti di ricreare in una sorta di microcosmo le relazioni parentali e significative ed è possibile vederle nel “qui ed ora”, dal vivo. Ciò costituisce una forte spinta al cambiamento, che attraversa i piani di esperienza di sé, della propria storia familiare, relazionale e culturale.

E’ nel momento in cui il paziente si rende conto che il suo non è un problema unico che egli perde il bisogno di mantenere la segretezza e l’isolamento, ed uscire dai vari tabu che si sono andati creando intorno al suo sintomo. La situazione gruppoanalitica è descritta da Foulkes come un insieme di persone, che periodicamente si incontrano in presenza di un terapeuta e che possono produrre e analizzare i propri sintomi e i propri modi di interagire, allo scopo di giungere a una risoluzione di conflitti e a forme di esistenza più adeguate e soddisfacenti.

I componenti del gruppo possono rappresentare parti di sé e aspetti altrimenti difficili da scorgere in ognuno di noi che possono essere ascoltati, compresi ed attraversati dall’esperienza condivisa e guidata dal conduttore, che permette ai vari membri di potersi confrontare stimolando lo scambio di una visione più completa.

Il gruppo quindi può essere definito come strumento privilegiato per uscire da uno stato di sofferenza che tenderebbe all’isolamento, in direzione di una palestra protetta, prima di affrontare il “mare aperto” del sociale.