Come funziona la Psicoterapia

come-funziona-la-psicoterapiaL’avvento delle tecniche di neuroimaging funzionale, tra cui la tomografia a emissione di singolo fotone CT (SPECT), la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica funzionale, hanno permesso di studiare i cambiamenti a livello cerebrale nel cervello umano vivente misurando i cambiamenti nel flusso sanguigno cerebrale e nel metabolismo. In passato si sosteneva che la psicoterapia era un trattamento per i disturbi a base psicologica, mentre il farmaco era per un trattamento per disturbi a “base biologica”.

Negli ultimi decenni invece è diventato chiaro che tutti i processi mentali derivano dal funzionamento di specifici meccanismi di cervello; questo significa che qualsiasi cambiamento nei nostri processi psicologici si riflette nei cambiamenti di funzioni o strutture del cervello.

Fino ad ora, sono stati pubblicati circa venti studi sui cambiamenti del cervello dopo la psicoterapia per la depressione, disturbi d’ansia e disturbo borderline di personalità, di cui il primo circa venti anni fa; questi studi suggeriscono che la psicoterapia psicodinamica, è in grado di modificare le funzioni cerebrali nei pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore (MDD), disturbo ossessivo-compulsivo, il panico disordine, disturbo d’ansia sociale, fobie specifiche, disturbo da stress post-traumatico e disturbo di personalità borderline (BPD) .

Alcuni di questi studi hanno permesso di spiegare i meccanismi che stanno dietro i cambiamenti che derivano dalle diverse psicoterapie; questi modelli possono poi essere confrontati con le teorie psicologiche di queste psicoterapie.
Le psicoterapie cercano di migliorare la capacita di risoluzione dei problemi dei pazienti, le capacità di avere un’idea di come si è fatti e organizzati psicologicamente, e la capacità di regolazione degli stati affettivi ed emotivi (per es. la capacita di calmarsi quando si è in ansia o irritati quando si è arrabbiati). Ad esempio, il meccanismo dietro l’efficacia della terapia cognitiva e della terapia psicoanalitica potrebbe essere spiegato attraverso un aumento della funzione del lobo prefrontale del cervello , che è coinvolta nel controllo dei pensieri .

In poche parole se noi lavoriamo migliorando la consapevolezza di quel che ci succede a livello mentale e interveniamo sulla nostra iperemotività che è alla base dell’ansia e del panico possiamo fare in modo da avvertire l’emozione ma sapere come non farsi inondare da essa controllandola.
I farmaci invece agiscono in maniera meno raffinata e “massiccia” direttamente sulla fonte cerebrale dell’emozione negativa, spegnendola. I risultati di uno studio condotto da Beutel sono in linea con questa ipotesi e dimostrano come nei pazienti sintomatici con disturbo di panico vi sia una disattivazione frontale e una iperattivazione dell’amigdala e dell’ippocampo.

Chi soffre di panico ha sia un eccesso di produzione di emozioni legate alla paura e all’allarme che un basso funzionamento delle aree del cervello che devono controllare queste emozioni. E’ stato notato che quando i sintomi del panico e ansia sono stati ridotti dopo il trattamento, sono stati normalizzate anche l’attivita frontale di controllo e l’ iperproduzione di emozioni dell’amigdala e ippocampo .
Per comprendere i meccanismi neuronali basilari legati alla psicoterapia, dovrebbero essere studiati i cambiamenti a livello molecolare e cellulare.
Finora, solo due studi finlandesi hanno misurato i cambiamenti a livello molecolare dopo la psicoterapia psicodinamica, e hanno direttamente testato l’ipotesi avanzata da Kandel : attraverso l’apprendimento nuovo che si verifica in terapia , si potrebbero creare nuovi tipi di connessioni tra le cellule nervose.

Se cambiano la forma e i collegamenti tra i neuroni cioè, possono cambiare anche i pensieri e svilupparsi pensieri nuovi e più funzionali.
Gli studi sembrano suggerire che il processo di recupero dopo la psicoterapia è diversa dal recupero dopo il farmaco e che i pazienti depressi trattati con psicoterapia hanno meno ricadute rispetto a quelli trattati solo con antidepressivi.

Bibliografia :
How Psychotherapy Changes the Brain – Psychiatric Times
www.psychiatrictimes.com