La gruppoanalisi può essere considerata l’ultimo sviluppo della psicoanalisi dopo Freud.
E’ un indirizzo di studio, ricerca ed applicazione terapeutica ideato da S.H. Foulkes negli anni ’40.
Si basa sulla relazione tra l’inconscio individuale e quello sociale interagenti in un continuo e dinamico influenzamento reciproco.
Rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana. Trattasi di un capovolgimento di visuale. A differenza della Psicoanalisi che considera marginale il contesto sociale, la Gruppoanalisi procede in direzione opposta: pone al centro il contesto anziché escluderlo. Il gruppo non può essere concepito solo come proiezione e schermo dell’intrapsichico individuale. L’individuo è espressione del contesto socio-culturale di appartenenza. Il mondo interno è posto in stretta interazione con il mondo esterno, in un continuo e dinamico influenzamento reciproco.
La psicologia e la psicopatologia individuale sono in stretta relazione con quelle del gruppo di appartenenza. La “nevrosi infantile” individuale è espressione della “nevrosi infantile” gruppale.
Il contesto sociale entra cosi nella sala di trattamento.
L’analisi e l’elaborazione dei conflitti e problemi inconsci individuali va di pari passo con l’analisi e l’elaborazione di tutto ciò che è condiviso a livello dell’inconscio sociale.
La gruppoanalisi è una terapia analitica fatta da tutto il gruppo sotto la guida dell’analista conduttore. Si basa sulle libere comunicazioni da parte dei membri e sulle associazioni multipersonali. Il significato delle comunicazioni ha un livello manifesto conscio ed uno latente inconscio. Il gruppo è impegnato in un lavoro di analisi e di traduzione del significato latente inconscio delle comunicazioni. Il lavoro di traduzione conduce alla maturazione della matrice gruppale che a sua volta genera il cambiamento individuale. La maturazione dell’individuo va ad ulteriore vantaggio del contesto gruppale in un continuum dinamico e circolare (Pisani R. A., 2000).
Arte e Scienza
Foulkes a proposito del conduttore in gruppoanalisi si chiede ( Foulkes S. H. : Introduzione alla Psicoterapia Gruppoanalitica, 1991):
” …Fino a che punto possono spingersi le regole della tecnica? … la conduzione di un gruppo è un’arte una dote o può essere insegnata ed appresa?” Cita N.W. Ackerman il quale afferma: ” secondo me la psicoterapia sarà sempre arte e scienza, ma è nostro interesse immediato svilupparne le basi scientifiche. Questo è l’unico aspetto che può essere
insegnato. Il lato artistico della psicoterapia è il prodotto dell’uso creativo, delle capacità personali del terapeuta nell’interesse del paziente…”.
Il contributo di J. Anthony è fondamentale. Anthony (1957,1998) ha avuto il merito di applicare il metodo scientifico in Gruppoanalisi.
Le caratteristiche più significative del metodo (gruppo piccolo) sono:
- Sette o otto membri si incontrano per un’ora e mezza sedendo in cerchio insieme all’analista.
- Nessun programma e nessuna direttiva viene data, cosicché tutti I contributi sorgono spontaneamente dai pazienti.
- Tutte le comunicazioni sono trattate come equivalenti dell’associazione libera della psicoanalisi, “l’associazione di gruppo”.
- Il terapeuta mantiene un atteggiamento che corrisponde del tutto a quello dello psicoanalista.
- Tutte le comunicazioni e relazioni sono viste come parte di un campo totale di interazione: la matrice di gruppo.
- Tutti i membri del gruppo prendono parte attiva al processo terapeutico totale (Foulkes S.H.-E. J. Anthony, 1957).
Con saggezza Anthony conclude: “Qui siamo entro il proverbiale dilemma. Troppa scienza uccide la terapia e troppo poca scienza la ridurrà ad un processo di guarigione fideistica” (Ibidem versione italiana).
Arte del conduttore in Gruppoanalisi
Nella seduta gruppoanalitica, al contrario dell’esecuzione orchestrale di un’opera musicale, non esiste una partitura, il tema è sempre nuovo ed irripetibile. Ogni seduta è un brano “musicale” senza partitura.
Il conduttore di orchestra è l’interprete del compositore, il conduttore in gruppoanalisi è l’interprete del testo (contenuto delle comunicazioni) creato dal gruppo. Non scrive la “musica” ma la interpreta di continuo, prevalentemente nella sua testa. Non produce la “musica”e si guarda bene dall’influenzare le idee e le associazioni del gruppo.
Si potrebbe dire che il gruppo è il compositore del “testo musicale”, il contenuto, ed il conduttore è l’elemento tramite il quale il contenuto viene creato.
Il direttore d’orchestra è l’elemento tramite il quale l’orchestra esegue il teso musicale. Il conduttore gruppoanalitico è l’elemento tramite il quale il gruppo crea il contenuto (“testo musicale”).
Il conduttore non sta in piedi, sul podio, ma è seduto su una sedia, in circolo come gli altri membri del gruppo. Le sedie, disposte in circolo, sono tutte uguali ed alla stessa distanza.
Non ci sono spettatori. Il pubblico è rappresentato dagli stessi partecipanti che contemporaneamente creano ed ascoltano la “musica”.
Mentre la situazione psicoanalitica è analizzata in termini di situazione di transfert, la situazione gruppoanalitica è analizzata in termini di struttura, processo e contenuto (Anthony), ognuno inseparabile l’uno dall’altro.
Tecnicamente parlando Il conduttore organizza la struttura, dirige il processo e dà un contributo, talora determinante, alla creazione del contenuto.
Il conduttore è responsabile della Struttura del gruppo: selezione dei partecipanti, sede, disposizione delle sedie in circolo, orari, vacanze, tipo di gruppo: aperto, chiuso, semiaperto, gruppo di prova, ecc. Qualcosa di simile alla concertazione in musica.
Il conduttore ha una funzione aggregante. E’ il promotore, il custode, il garante ed il guardiano del Processo di libera comunicazione.
Dirige il Processo prevalentemente in silenzio nella sua testa, con una specie di “bacchetta mentale” (Pisani R.A.), favorendo l’interazione tra i membri partecipanti.
E’ il centro attraverso il quale passano e si armonizzano le comunicazioni.
Integra continuamente nella sua testa i vari livelli del processo di comunicazione: realtà, transfert, proiettivo, primordiale. Con la sua sola presenza, molto significativa, fa cadere gradualmente, in maniera non esplicita, la censura ed i meccanismi di difesa in favore della libera comunicazione e del dialogo spontaneo, autentico, genuino tra le parti. Crea le condizioni per la cultura analitica. Innesca e mantiene il libero dialogo, innesca e mantiene l’analisi e la traduzione del significato inconscio delle comunicazioni.
Il conduttore dirige come elemento del gruppo alla pari: è il primus inter pares. “Suona” con il suo strumento, la “bacchetta mentale” dando il tempo, la successione, la dinamica degli interventi in assoluto silenzio, in sincronia, sinergia, sintonia, empatia, attraverso la comunicazione subconscia o inconscia.
Con la sua presenza espressiva, i suoi interventi verbali a tempo debito, la sua mimica ed i suoi gesti, mantiene la comunicazione ed il lavoro di traduzione, specie quando il gruppo o qualcuno dei suoi membri ostacola o arresta il processo comunicativo. Crea e partecipa alla coralità e armonia di insieme.
La seduta di un gruppo gruppoanalitico è una specie di “sinfonia concertante” in cui si crea un dialogo continuo tra gli individui ed il gruppo nella sua totalità.
Dall’interazione tra struttura e processo emerge il Contenuto, la “musica”.
Tenendo conto della Gestalt del gruppo io divido la seduta in tre tempi, quasi come in un concerto musicale:
- Configurazione del contenuto. La figura di primo piano può essere l’individuo ed il gruppo in toto sullo sfondo o viceversa;
- Collocazione sulla figura di primo piano attraverso la quale fare emergere il significato;
- Finale tutto il gruppo partecipa all’elaborazione del contenuto.
Il conduttore partecipa attivamente all’analisi delle comunicazioni ed alla creazione del contenuto.
Si comporta come una specie di amplificatore: recepisce il significato ed il contenuto emotivo delle comunicazioni. Le elabora dentro di sé e le restituisce con amplificazione alla luce della sua partecipazione emotiva (Klain E.).
La sua partecipazione emotiva è fondamentale. Richiede entusiasmo, fantasia, passione . La “musica” passa attraverso il conduttore.
La creatività, come già detto, è la maggiore espressione dell’Eros. Il collegamento tra le parti dà origine al prodotto della creazione. In gruppoanalisi il prodotto è la maturazione del gruppo e degli individui che ne fanno parte, a cui P. de Maré ha dato il nome di Metastruttura, in continua evoluzione nel tempo.
L’arte del conduttore, come per il conduttore d’orchestra, si basa sul talento personale, sulla sua capacità intuitiva, sulla sua inventiva, improvvisazione ed animazione, in una parola sulla sua creatività.
Le regole tecniche, anche qui, richiedono studio, rigore e disciplina e vanno apprese, l’arte è patrimonio della personalità del conduttore.
Si tratta di una complessa combinazione tra logos e pathos.
Contributo scritto a partire da una sintesi del Seminario del Prof. Rocco Pisani tenuto alle Edizioni Universitarie Romane.