L’idea che ho di psicoterapia non è stata fissa ed immutabile nel tempo ma, al contrario è dinamica, cangiante , e si è modificata attraverso la stessa attività clinica che conduco con i pazienti e anche attraverso le esperienze che faccio al di fuori della stanza d’analisi.
Oggi direi che la psicoterapia è la cura della sofferenza psichica attraverso la relazione tra terapeuta e paziente, in un contesto protetto, dove il paziente sente di essere accolto così per come è veramente, in tutti i suoi aspetti, senza essere giudicato.
Il terapeuta accoglie il paziente nella sua totalità, per dare un senso alla sua storia e alla sofferenza e promuoverne il benessere; dà un senso alle paure e alle ansie del paziente, creando un ambiente che possa essere rassicurante e protettivo.
La relazione terapeutica ha lo scopo di ridurre la sofferenza del paziente favorendo:
- la ricostruzione o il potenziamento delle capacità di autoregolazione del paziente, intese come capacità di regolare in maniera flessibile gli stati emotivi attraverso le interazioni con altri essere umani e senza altri esseri umani così come la capacità flessibile di passare in maniera adattiva tra queste due modalità di regolazione;
- lo sviluppo di nuovi modelli del Sé, e del Sé in rapporto con gli altri, che alimentano la ricerca di connessioni affettive;
- l’implementazione di maggiori capacità di integrazione, processi narrativi più coerenti, e in generale un approccio alla vita più ricco e complesso;
- la trasformazione delle emozioni da un livello esperienziale senso-motorio primitivo a un livello rappresentazionale simbolico maturo e la creazione di una capacità autoriflessiva che possa valutare il significato di questi affetti.
Il paziente, nella stanza d’analisi, può sperimentare sé stesso in modo nuovo, senza correre il rischio di esserne travolto, in quanto protetto e seguito dal terapeuta; un po’ come avviene quando un bambino che è abituato a camminare con la bicicletta con le rotelle viene assistito dal genitore o da un altro adulto nel guidare la bici senza rotelle.
Ecco, la psicoterapia è un’esperienza per certi versi simile. Accompagnati dal terapeuta possiamo sperimentare nuove modalità di gestione delle emozioni e delle relazioni, in un contesto protetto, per poi, una volta acquistata sicurezza, poterle utilizzare in altri contesti e con altre persone, senza più il bisogno del terapeuta e della stanza d’analisi.
In un ambiente terapeutico interattivo che facilita la crescita, si auto-organizza un sistema del Sé capace di modulare in maniera efficace una gamma affettiva più ampia, di integrare le emozioni in una varietà di stati motivazionali adattivi, di utilizzare gli affetti come segnali e di collegare stati comportamentali coerenti a contesti sociali appropriati.