L’ accumulo compulsivo (Disposofobia)

L'accumulo compulsivo rappresenta l’impulso di accumulare oggetti insignificantiL’accaparramento compulsivo è quel disturbo che impedisce alla persona che ne soffre di buttare via oggetti anche privi di alcun valore imponendogli quindi di conservare tutto accumulando in modo patologico qualunque genere di cosa.

E’ un tipo di ossessione caratterizzata dall’impulso ad accumulare oggetti insignificanti ed inservibili (riviste, giornali vecchi, bottiglie vuote, confezioni di alimenti, pacchetti di sigarette, ecc.), che provoca delle compulsioni di accumulo e raccolta di questi oggetti; ci sono persone che arrivano persino a raccogliere lattine vuote e pacchetti di sigaretta per strada, o dai bidoni della spazzatura, pensando che un giorno possano servire a qualcosa. A volte, lo spazio occupato da tali “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita delle persone e dei suoi familiari. Coloro che presentano questo tipo di DOC si sentono spesso orgogliose delle loro bizzarre “collezioni” e sono spaventate all’idea di buttare via qualcosa. Nel tempo questo determina il progressivo ingombro di tutti gli spazi disponibili inclusi quelli vitali per cucinare, dormire e lavarsi, provocando in ultimo l’impossibilità a svolgere le normali attività quotidiane. Gli accumulatori non sono necessariamente ansiosi di conservare tutto ciò che possiedono; piuttosto, “il disturbo è caratterizzato da un marcato evitamento del processo decisionale per il possesso”.

Non è chiaro se l’accumulo compulsivo sia un disturbo isolato o piuttosto un sintomo di un’altra condizione, come il disturbo ossessivo-compulsivo; era precedentemente inserito tra i vari tipi di compulsioni del disturbo ossessivo compulsivo; in seguito all’ultimo aggiornamento del manuale diagnostico è stato scorporato ed è diventato un disturbo a se stante.

Dal punto di vista delle neuroscienze un recente studio rivela come alla base del riempimento della casa fino all’inverosimile, non ci sia un abnorme senso del possesso, ma un problema nei circuiti neuronali della scelta, che porta chi ne soffre, a temere che ogni cosa buttata, sia una decisione potenzialmente sbagliata.
Nell’ipotesi psicodinamica questo è un disturbo che fa parte delle cosiddette “patologie del vuoto”; è presente una struttura di personalità permeata dal senso di controllo , rigidità, in cui vi è una marcata difficoltà a poter riconoscere ed esplicitare il proprio livello emotivo.